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ninnananna talamimamma: le cantilene poetiche di Anna Maria Farabbi su Libri e parole

Ninnananna talamimamma: le cantilene poetiche di Anna Maria Farabbi

 

Il titolo, appena schioccato sulle labbra, evoca prontamente la lunga tradizione della “cantilena”, della rima baciata, della filastrocca chiamata a snodarsi in continui rimbalzi sonori, quasi fosse un ruscello nato solo per saltare sopra i sassi, canticchiare tra i ciottoli o mormorare beatamente in mezzo ai giunchi. Tuttavia Anna Maria Farabbi, autrice di Ninnananna talamimamma (Kaba in coedizione con Pièdimosca), confonde rapidamente le carte, muta le regole del gioco e come un abile funambolo o un destro giocoliere – a cui le sfere non sfuggono mai di mano, mai cadono rovinosamente a terra – apre per gli ascoltatori e le ascoltatrici nuovi panorami. Offre a chi legge altre inesplorate rotte.

Ninnananna talamimamma
Così ecco che proprio sotto i nostri occhi la lunga tradizione della cara, longeva filastrocca lascia cadere quel suo vecchio abito (adorabilmente polveroso) per abbracciare una piccola, grande metamorfosi ovvero una multimedialità che consenta l’uso di ogni forma d’arte, di ogni slancio creativo, di ogni moto propulsivo che vada incontro al mondo, alla vita, alla realtà nella sua intransigente e drammatica realtà.

Lo sguardo di Farabbi non indietreggia. Non distoglie mai la propria attenzione, ma scruta puntualmente e a fondo, desiderosa ogni volta di raccontare l’esistenza attraverso il canto fluido e assoluto della poesia.

Istruzioni per l’uso di Ninnananna talamimamma
Il libro, scritto per grandi e piccini (e che può essere ora ascoltato anche in QR code) trova nel saggio di Milena Nicolini Istruzioni per l’uso di Ninnananna talamimamma (Al3vie, marchio Kaba edizioni, sempre in coedizione con Pièdimosca) un impagabile compagno di viaggio. Un commentario largo e meticoloso. Una guida briosa e attenta tra le tante figure retoriche che arricchiscono, senza mai appesantirli, la voce e il racconto di Anna Maria Farabbi.

Una poesia di Anna Maria Farabbi
Per stuzzicare a questo punto il vostro appetito che ci auguriamo sia nel frattempo cresciuto a dismisura, vi lasciamo con alcuni versi presi (e come poteva essere diversamente?) da Ninnananna talamimamma.

Ore due

nella notte ninne nanne nascono da un giardino di pietre sonore
suonate dal vento san sperate dorme
io no il mare no
l’aria no maria lai no
il nastro che unisce le montagne per testimoniarle alla pace no
il filo che rammenda che cuce che ammaglia che scrive
sulla tela sul pc sulla lana sulle carte no

sciola che ha scolpito questa orchestra minerale
porta nel vento il suo giardino che va dove vuole e ride
ride mentre tu credi che ciò che non si vede non esiste
e che ogni creatura immobile sia silenzio e morte

I libri
Anna Maria Farabbi
Ninnananna talamimamma
Kaba / Pièdimosca, 2023

Milena Nicolini
Istruzioni per l’uso di Ninnananna Talamimamma
Alt3viE / Pièdimosca, 2023

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Esce per la Collana Gocce, diretta da Anna Maria Farabbi, Cuore matto di Sebastiano Aglieco.

Esce per la Collana Gocce, diretta da Anna Maria Farabbi, Cuore matto di Sebastiano Aglieco.
Cuore matto è un progetto poetico concepito e creato da Sebastiano Aglieco, poeta e insegnante, con il coinvolgimento della sua classe elementare.
Le poesie delle bambine e dei bambini sono come una infiorescenza dal quotidiano lavoro didattico.
Oltre la bellezza epifanica del canto corale, si aggiungono: il contributo musicale di Alberto Napolitano, Leonardo Sbaffi e Cristina Campi, ispirato originalmente all’opera, il video creato dallo stesso Aglieco che ci offre una prospettiva della sua poiesis dentro l’infanzia e le parole che tracciano il suo autoritratto.
Insegnare la poesia significa viverla, cantandola.
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Su Incroci on line ninnananna talamimamma

Anna Maria Farabbi, “Ninnananna talamimamma”

 

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ninnananna talamimamma su I libri del villaggio

 

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ninnananna talamimmma e Istruzioni per l’uso di ninnanannna talamimamma a La Nuova Riviera con Giovanna Frastalli

Nonostante il tempo minaccioso, abbiamo scelto Santa Maria della Rocca ad Offida, per accogliere “Ninnananna Talamimamma” di Anna Maria Farabbi e “Istruzioni per l’uso di ninnananna talamimamma” di Milena Nicolini, Kaba edizioni & pièdimosca edizioni
“Questa opera intera è dedicata alla Befana, che considero la grande mamma, la mamma delle mamme: la mia maestra.
Questo è uno dei suoi insegnamenti:
se ti senti separata. sei sola
e tristemente singolare
ma se ti senti insieme alle altre creature del creato
diventi gioiosamente plurale”
Anna Maria Farabbi è poeta, narratrice, saggista, traduttrice.
Tra le sue ultime opere La via del poco e Il canto dell’altalena, due coedizioni Al3vie – piedimosca.
Tra la narrativa per ragazzi ricordiamo Caro diario azzurro e La notte fosforescente, Kaba edizioni.
Progetto a cura de La Nuova Riviera
Link per visualizzare il video
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Da ninnananna talamimamma di Anna Maria Farabbi

Da ninnanna talamimamma di Anna Maria Farabbi
Dedico questo libro alla befana
perché è una femmina che offre la sua età, senza nasconderla, single, femminista, libera, nomade, attraversa i confini e i pregiudizi, non si fa condizionare dalle mode. Cavalca volando una scopa e la rivoluziona, cioè si serve di uno strumento domestico, prevalentemente usato dalle donne in casa, e lo fa diventare un mezzo volante. Non più chiusa tra quattro pareti a spazzare, la befana vola tra cieli, mari e terre, senza ubbidire a chi la vorrebbe casalinga, sedentaria, ubbidiente, domestica e servile…
Questo è uno dei suoi insegnamenti:

se ti senti separata     sei sola
e tristemente singolare
ma se ti senti insieme alle altre creature del creato
diventi gioiosamente plurale

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Un fantasma a merenda di Livy Former

Un fantasma a merenda di Livy Former sarà presente alla Mostra del Libro in Sardegna che si svolgerà dal 23 al 26 novembre a Macomer.

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Esce per il marchio Al3vie in tessitura con la Collana Cometa, il libro di Milena Nicolini Istruzioni per l’uso di ninnananna talamimamma

UN’OPERA CHE ACCOMPAGNA IL BELLISSIMO LAVORO IN POESIA DI ANNA MARIA FARABBI ninnananna talamimamma

Le bambine e i bambini, i ragazzi e le ragazze hanno verso il mondo e la vita una curiosità che si modella sull’incantesimo della prima volta, del primo sguardo, del primo nome. Un’originalità che si accompagna alla “maraviglia”, quella che grandi poeti conoscono nel sentire dell’infanzia e della poesia. Poi gli stereotipi del comune vedere capire giudicare incasellano gli stupori in forme dai margini precisi che servono per vivere con gli altri, condividere progetti e relazioni. Il mondo dei grandi.  Ma ogni tanto, nella storia, gli schemi vengono rotti e nuove visioni del mondo cambiano gli occhiali e le cose. La poesia lo fa sempre. Ecco perché è importante porgere alle ragazze e ai ragazzi la poesia nella sua forma più ricca e complessa. Per mettersi, quindi, nella taglia adatta a bambini e bambine, a ragazzi e ragazze, non si deve proporre poesia minore, forme di lallazione in versi, abbassate cioè a maniere scadenti, retoriche, banali con intenti di falsa facilità. Così Anna Maria Farabbi ha pensato la poesia di ninnananna talamimamma: la postura più ‘bassa’ è solo per sentire “i fili dell’erba cantare”. Non si vuole, peraltro, sminuire il valore delle narrazioni in versi, delle filastrocche e opere simili, che raggiungono anche livelli letterari altissimi: per tutti, si pensi ai vertici di Gianni Rodari. È un genere diverso dalla poesia, adiacente, ma diverso. Più immediato forse, con propri specifici obiettivi pedagogici e conoscitivi. Dire che la poesia è altra cosa, non significa fare gradazioni di valore. Né separare in comparti stagnanti. La poesia ha bisogno di essere usata con le sue maniere, i suoi strumenti.  Le bambine e i bambini, i ragazzi e le ragazze sono spontaneamente svelti a praticarne l’uso, diventano incredibilmente agili a muoversi nella naturale complessità della poesia. Hanno solo bisogno di cominciare col far di conto, come è stato per arrivare a risolvere i problemi e le equazioni. Con la poesia impareranno ad entrare nel miracolo della parola, che tocca le cose senza toccarle, che mette in relazione l’emozione e il pensiero interiori col mondo che sta fuori, che fa esistere qui, presente, ciò che è assente, da un’altra parte, o che non c’è affatto. Una parola sempre nuova.

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Laboratorio sulla carta a La civetta azzurra

giovedì 16 novembre, ore 17
giovedì 23 novembre, ore 17
libreria La Civetta azzurra
via Po 2 – San Martino Siccomario
(incrocio semaforo per la Rotta)
FACCIAMO LA CARTA
laboratorio di creazione di segnalibri in carta riciclata
A cura di Kaba edizioni*
Dopo un breve cenno storico sulla carta, utilizzando fogli riciclati, setacci e cornici, i partecipanti realizzeranno dei bellissimi segnalibri.
Per bambini da 6 a 10 anni
Costo: 20€ per i 2 incontri
Iscrizioni (entro il 10 novembre): 0382.498267 – 349.3516553
* Kaba edizioni è una casa editrice specializzata in libri per bambini, bambine, ragazzi e ragazze, non dimenticando i più piccoli e piccole con i suoi albi illustrati. Organizza incontri e corsi per le scuole di ogni ordine e grado.

La civetta azzurra – libreria per bambini
via Po 2, San Martino Siccomario

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ANNA MARIA FARABBI, ninnananna talamimamma.

Recensione su ninnananna talamimamma di Anna Maria Farabbi   
GRADIVA n° 64
di Plinio Perilli

ANNA MARIA FARABBI, ninnananna talamimamma, Trivolzio (PV) – Perugia, coedizione: Kaba edizioni – pièdimosca edizioni, 2023, pp. 128, € 16,00.

Eclettica, versatile, poetessa di tempra libera, con in più una ricca, insondabile risorsa e dedizione maternale, oltre all’etica pura d’una educatrice nata, pedagoga già in versi, Anna Maria Farabbi mi colpì molto, in pieni anni ’90 (erano usciti testi sorprendenti, come Fioritura notturna del tuorlo, 1996) e insomma decisi di chiudere bellamente proprio col suo nome fresco e incorrotto ad ogni vento, la mia vasta antologia Melodie della Terra. “Novecento e Natura”… Perugina, classe ’57, la Farabbi non ha mai deluso la mia voglia di una poesia ispirata quanto sorvegliata, alternando le sue belle, nuove prove liriche (Il segno della femmina, 2000; Adlujè, 2003; La luce esatta dentro il viaggio, 2008) con prose di prim’ordine; oltre alla traduzione di autrici esemplari come Kate Chopin, e in più la curatela nobile e quasi iniziatica di voci importanti, talune pressoché mitizzate (citiamo infatti la povera poetessa pugliese Claudia Ruggeri, talento vorticoso, ahilei, nel cupio dissolvi).

Di più: Anna Maria si è spesso dedicata a scrivere e diffondere favole, narrazioni di libera fantasia, per aggregare l’interesse verso e dei giovanissimi, con nuovi, fascinosi libri anche illustrati, nati apposta per contaminarsi e irradiarsi nel vero mondo infantile, a suo modo poderoso di spunti, di stigmi, di semi (anche spine) di una nuda, indicibile felicità… «io so parlare alle nuvole mentre passano // quando il sole vi si nasconde / e quando piangono la pioggia bella».

Ora con ninnananna talamimamma, ci dona una riedizione di un’opera tutta nuova che torna alle origini orali del canto, e s’indirizza non più solo ai bambini, ma anche ai ragazzi e ai loro insegnanti. Con l’accortezza di aver favorito e predisposto in rete una didattica di ricerca che reinventa una vera e propria caccia al tesoro, e si dona a un libro disponibile ad essere ascoltato in qr code, proprio per insegnare – anzi instillare meglio ai più piccoli lettori il lavoro nel ritmo e nel colore della voce: «ninnananna alle bambine ai bambini che in futuro / governeranno paesi e città / sia con carità con cuore con ascolto / nel dialogo dentro cui ogni persona ha valore / nel plurale nessuno è primo a nessuno  nessuno / è ultimo».

La Farabbi ha anche diretto laboratori di ascolto e scrittura presso istituti per disturbi alimentari, comunità psichiatriche a doppia diagnosi, sino a poter gestire e animare importanti laboratori esperienziali di poesia che puntano ad approfondire “L’esperienza sensoriale della poesia”, o magari un provvido e misterioso “Viaggio interdisciplinare nel profondo femminile, attraversando una stella a cinque punte: Tiresia, Penelope, Antigone, Cassandra, Medea”… Un “abbecedario” chiude e chiosa il libro con una verve deliziosa (es. «mianostra: non è un errore di stampa questa unica parola invece di due separate. È una mia creazione per rafforzare il pensiero che la lingua non è esclusivamente mia ma appartiene a chi la vive»).

Un libro, soprattutto – e questo ci piace evidenziarlo – che semina, genera e induce poesia come un inesauribile appello alla gioia dell’imparare e del partecipare, del vivere e condividere, specie il messaggio libero e puro dei versi: «e quando cammini cammina e senti come camminano i tuoi piedi / e quando parli parla e senti come il tuo cervello sceglie le parole / e quando abbracci abbracciai il corpo dell’altro come si affida a te / e quando stringi la mano stringila decisa e forte perché crei un saluto»…

Ci torna in mente naturalmente l’auspicio assoluto della Maria Montessori (la grande pedagogista che scrisse La scoperta del bambino); ma anche l’intenzione caparbia della Elsa Morante (ben oltre i sogni narrativi, le esperienze forse ancestrali di Menzogna e sortilegio e L’isola di Arturo) di immaginare tutto un mondo – il nostro stesso mondo (ma non è ora un richiamo a Greta o a giovani che protestano dove i grandi mai riescono, mai vogliono e mai cedono), salvato dai ragazzini… Con questo stesso spirito, Anna Maria celebra “il mese delle rose”, e ne scrive come immaginando un dolce canto fiorito che tutti ci chiama e ci riguarda: «in Italia noi bambine odoriamo le rose / con naso calmo e gli occhi nel colore / le mie amiche indiane buttano i petali nel Gange / per salutare le nonne che torneranno a rinascere»…

Curiosamente, è un libro che ci aspetta, sì, ma anche ci guarda – e ci guarda proprio con lo stesso volto creato da una bambina del campo di concentramento di Terezin. La storia passa sempre da qui, dalla sacrosanta memoria storica; ma egualmente ci serve la via del sogno e il pellegrinaggio dell’esperienza. Anche, amatissimo, un “diario nell’erba”, che impara e insegna allo stesso modo, come fa lo sguardo e il percorso in fondo di ogni vero, schietto poeta: «le api ronzano dentro il profumo delle viole / mentre il venticello caldo sposta / confonde i miei pensieri / e l’erba del prato».

Plinio Perilli